Pentirsi di un tatuaggio

(Foto: http://www.repubblica.it/)
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Il diciottenne Stian Ytterdahl in Norvegia si è fatto tatuare uno scontrino di McDonald’s sul braccio destro per una scommessa. «Ora sono uno scontrino vivente – ha dichiarato divertito Stian ai media locali-. Forse mi pentirò quando avrò 50-60 anni, ma non ora».

Il tatuaggio è una pratica antichissima che risale addirittura alla preistoria. Le motivazioni che nei secoli hanno spinto a tatuarsi (e a cosa e dove tatuarsi) sono cambiate più volte dal contrassegnare un individuo come membro di una “tribu”, al desiderio di “abbellire” il proprio corpo, all’esprimere rabbia e ribellione.
Oggi si sceglie il tatuaggio come celebrazione dei propri gusti e del proprio modo di essere, oltre che come manifesto dei propri personali eventi di vita, trasformando il proprio corpo in un vero e proprio strumento di comunicazione.

Resta il fatto che, sebbene oggi sia possibile rimuovere un tatuaggio, rimane ancora una procedura lunga, fastidiosa e costosa.

Per questo credo che prima di farsi un tatuaggio occorra davvero pensarci molto bene, perchè Stian è ottimista (o ingenuo) se pensa di non pentirsi per 30/40 anni di essersi fatto tatuare uno scontrino di McDonald’s. Io invece vedo ogni giorno gente pentirsi molto più in fretta e per molto meno!

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